La Democrazia Cristiana in Italia
{{63}}Nel capitolo precedente, ho esaminato il modernismo come fatto ecclesiastico e momento della storia della Chiesa; ed ho mostrato come esso, che
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sociali. Ho detto già come, per taluni dei modernisti più rappresentativi, l'esser cattolici e il trovarsi a svolgere la !oro attività, da principio
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questa, ed alla costituzione interna del cattolicismo, come criterio di discernimento e di risoluzione; e l'incompatibilità diventa contrasto; processo
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stessa realtà. La Chiesa è da principio chiamata in causa, non per quello che essa è interiormente, come istituto specificamente religioso, ma per il
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, ecc.) sono abituati a considerare tutta la Chiesa in blocco come un istituto di dominio e di reazione: essi diffidano quindi dei novatori religiosi
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essa dà come può il suo favore ed aiuto a socialisti e liberali e massoni contro i novatori religiosi, idemocratici cristiani, i modernisti, dai quali
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Ma come cresceva il movimento, crescevano anche le opposizioni. L'allarme manifesto incominciò nel Veneto, o per opera di veneti, come il Sacchetti
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Intanto il movimento si impose all'attenzione di tutti, in Italia. Il cattolicismo e la Chiesa erano discussi di nuovo, come una grande possibilità
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capi; e che, colto nei suoi momenti essenziali, ci gioverà a meglio intendere la natura di tutto il movimento e il valore di esso come di un segno dei
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Nasceva, esso, come un movimento cattolico; ed incominciò con una esaltazione ingenua, piena di confidente ottimismo, della Chiesa. Ancora oggi
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Eppure, come punto di partenza, questa esaltazione della Chiesa era naturale. Le prime e fondamentali esigenze del movimento, apertamente dichiarate
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¬sa appariva come araldo e garante di tutte le libertà spirituali, come espressione storica di un ritorno delle coscienze e della storia ai
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le pregiano e le vantano come un. segno di forte originalità di pensiero; e sono vecchie spoglie della democrazia cristiana.
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essenzialmente religiosa. Trovare nella -democrazia e nel socialismo stesso, come moto di una classe nuova assetata dì libertà e di giustizia, una
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. Quanto al primo punto, non può esservi dubbio. Essi aderirono incondizionatamente alla organizzazione del salariato come classe a sé, in contrasto con
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hanno nulla in sé di immutabile e definitivo. Da un lato essi sono indici di rapporti di forze, e come tali possono sempre essere modificati
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politica, l'unità delle classi nella nazione, come vincolo spirituale, erano state già fatte proprie e vali¬damente difese dalla d.c. Poiché essa fu e
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que¬sta, come centro di rinnovamento e di educazione dei valori nazionali, spirituali ed etici; raccogliere giovani, delle più varie fedi, che
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popolari, di autonomie, di democrazia religiosa, rivelò la sua intrinseca debolezza come forza e consenso di numero e potere organizzato; ed urtò
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